Ieri mattina, appena svegliata, ho acceso il cellulare e ho notato un insolito fermento in una della chat whatsapp di cui faccio parte insieme a tanti colleghi.
Essendo domenica, mi sono subito incuriosita e sono andata a leggere i vari messaggi. Stavolta non si trattava di un caso di lavoro per cui si chiedeva un confronto ma di qualcosa che interessava tutta la categoria.
Si trattava di un articolo pubblicato sull’Unione Sarda che parlava di una sentenza della Suprema Corte di Cassazione, sesta sezione penale, su un caso tutto cagliaritano.
Ti starai chiedendo cosa c’era di così importante in questa sentenza da interessare tanti Commercialisti.
Te lo spiego subito.
La sentenza in questione ribadisce ancora una volta che la tenuta della contabilità e l’assistenza negli adempimenti tributari non sono esclusive dei commercialisti solo se fatte occasionalmente e senza un’organizzazione.
Si, ma cosa significa?
Significa che solo gli iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili possono farla se si tratta di un’attività abituale, organizzata e retribuita.
Solo chi è iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti è un COMMERCIALISTA. E per essere iscritto bisogna essere laureati, aver fatto un periodo di pratica di 18 mesi (quando ho fatto io la pratica erano 3 anni) e sostenere un esame di Stato molto difficile. Solo allora ci si può iscrivere all’Albo e farsi chiamare Commercialista.
Del resto anche l’Avvocato è solo colui che è iscritto al relativo Albo, non è sufficiente la laurea in Giurisprudenza.
Verificare se il tuo “commercialista” lo è davvero è semplicissimo.
Se non hai acquistato l’Unione Sarda di ieri, dove è stato pubblicato l’elenco degli iscritti dell’Ordine di Cagliari, puoi verificare ai seguenti link: